Diesen “Notiz-Block” habe ich im Rahmen des Seminars „Kunst im Berlin der 60er Jahre“ von F. Kitschen entworfen und gebastelt. Es wollte absichtlich eine analogische Präsentation sein:
a) nicht digitale (nicht die geläufige PowerPoint Präs.);
b) der Kunsttechnik Vostells analog: der Notizblock besteht aus décollagierten Werkabbildungen, Katalogenphotokopien und meinen Aufzeichnungen bzw. Photoaufnahmen.
Der Notizblock wurd während der Präsentation weiter zerrissen und (wie Das Theater ist auf der Straße) vorgelesen.
Gliederung
– Vostell: Prinzip der Dé-coll/age
– Vostell: Idee vs Ort? bzw. Phänomen vs Noumenon? (Beispiel PC, 62)
– Block/Vostell: Ortverbundenheit und Berlin (New York?); Tagesbuch Blocks
– Poll/Ohff: Berlin als Stadt der Realisten und der Streit der Realismen
– Soz. vs Kapit. Realismus?
– Anfänge des Kapit. Realismus: Düsseldorf, Keiserstr.31 (Mai 63)
– Anfänge des Kapit. Realismus: Düsseldorf, Leben mit Pop (Okt. 63)
– Block: Neodada Pop Decollage Kapit. Realismus (Berlin, Mai 64)
– Berlin: Kapit. Realismus als Happening und dadaistische Demonstration (Beispiel SunInYourHead, 63)
– Block: Pop-Kern und kommerzieller Instinkt (BlockEditionenen; En bloc; Graphik des Kapit. Realismus; Kunstmarkt 67-69; docIV)
– Block: Idee vs Papier (Fall Bongard und die Revanche der Hobbygalerien)
– Vostell: Phänomene (Autofriedhof am Sachsendamm, 27. März 1965)
Affonda le sue radici più profondamente di quel che non si creda.
Montaggio basato su una vecchia pubblicità tedesca vista oggi sull’anta di un vecchio armadietto. “Toh! – ho pensato – il Papi ha iniziato molto tempo fa ad inculcare alla gente che con tutti i sodi che ha non ha bisogno di pagare…”
Una mostra di arte contemporanea che parla quattro lingue (italiano, inglese, cinese e wolof).
Un evento che dura quattro giorni (da venerdì 30 ottobre a lunedì 2 novembre).
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_30 ottobre (nella Biblioteca comunale): tavola rotonda di presentazione della mostra.
_31 ottobre (al Mercato): inaugurazione delle opere, diversi orari – apertura ufficiale alle ore 18:00.
_01 novembre (al Mercato): preformances interculturali.
_02 novembre: finissage.
Date ed orari potrebbero subire leggere variazioni. Si prega di richiedere quese ad altro tipo di informazioni consultando questo blogo contattandomi direttamente
In italiano, oggi, potremmo chiamarla: Il mercato della frutta – I frutti puri impazziscono. Il cuore dell’esposizione è costituito dall’incontro di due artisti (Yak Beow Seah; Wang Ruobing) sul tema della frutta e nello spazio fisico del mercato.
Il mercato della frutta fa parte di PorteAperte: una filiera espositiva sovra-comunale sostenuta e patrocinata dalla Provincia di Roma e gestita centralmente da Sala1 (gruppo FaceBook di PorteAperte). Il filo conduttore che lega Il mercato della frutta agli altri eventi di PorteAperte è la propensione al dialogo interculturale; la specificità della mostra di Ladispoli sta nel fatto che tale dialogo viene messo in scena nel mercato giornaliero tra Via Ancona e Via Odescalchi, con gli artisti come attori e la gente del mercato come coro: quindi parte anche essi dell’evento. Le opere e gli interventi che costituiscono la mostra tematizzano proprio il relazionarsi dell’arte con l’ambiente del mercato, contesto in cui vengono quotidianamente scambiate opere e merci di ogni genere (opere e merci che circolano normalmente senza la pretesa di essere considerate opere d’arte). Gli artisti coinvolti, invitati per la loro attitudine al lavoro concettuale sullo scambio e per la lucidità con la quale sono in grado di rielaborare e rappresentare esperienze di vita e professionali segnate dalla contaminazione culturale, hanno realizzato progetti artistici inediti basati specificamente sugli articoli ortofrutticoli realmente scambiati nel mercato di Ladispoli.
Schematizzando, si può dire che gli obiettivi principali della mostra siano tre:
1) far lavorare gli artisti “rappresentanti” culture diverse in uno spazio intermedio fra la piccola sala espositiva e l’adiacente mercato della frutta.
2) creare un luogo di dialogo fra questi artisti e la comunità di Ladispoli (con un particolare riferimento alla componente giovanile e ai focolari di creatività e alle comunità di stranieri).
3) scoprire e riarticolare il rapporto fra centro e periferia (Roma/Ladispoli; ma anche Nord/Sud del Mondo); le logiche di questo rapporto, che oggi non appare più così asimmetrico, appaiono confuse e necessitano di una seria considerazione artistica.